Le Dolomiti, patrimonio Unesco, non smettono mai di sorprendere per la bellezza della natura. Ma la storia che vi raccontiamo in queste pagine è decisamente inaspettata: siamo nel cuore di questa aerea alpina, nei pressi della bella località di Ortisei, paradiso degli sportivi e degli escursionisti in estate e in inverno. Dall’animato centro di questa piccola città, seguendo le indicazioni che portano verso l’Alpe di Siusi, la strada si snoda fra boschi, masi incantevoli sempre ricchi di fiori alle finestre e nei giardini, accoglienti hotel e garni dove la qualità dell’ospitalità è eccellente. A qualche chilometro da Ortisei, una piccola deviazione verso il villaggio di Bulla (Puflatsch), ai piedi dell’altipiano di Siusi, uno dei luoghi più belli d’Europa e del mondo. Qui, nella pace e nel profumo degli abeti, nel 1916 la famiglia Zemmer costruì un maso, dove oggi sorge il delizioso hotel Urherhof che in tedesco significa “albergo dell’orologio”, ancora oggi presente appeso alla parete, davanti all’ingresso. Un piccolo hotel di charme quattro stelle ma con il calore di una casa ladina, curatissimo in ogni dettaglio tutto rigorosamente in stile ladino, con arredi in legno massiccio, enormi piumoni candidi sul letto e un’infinità di deliziose decorazioni. L’impressione è quella di essere ospiti di amici, che ci tengono al benessere e alla tranquillità; nell’aria c’è un buon profumo di cannella e di torte fragranti. Ma il vero, inimitabile gioiello dell’Urherhof è il roseto, una meraviglia variopinta che accoglie ben 5.000 esemplari in oltre 350 di varietà diverse. Sì, avete letto bene: tutto questo avviene a quasi 1600 m di altitudine su un’area ripida e terrazzata di circa 4000 mq. Un incanto inaspettato che risveglia i sensi e i sogni. Ognuna di queste rose viene amorevolmente curata da Lotte Zemmer, una signora che sembra uscita da un libro di fiabe. È a lei, alla sua tenacia e passione, alla sua abilità e generosità, che si deve questa autentica meraviglia.
Il roseto è nato solo pochi anni fa, inaugurato nel 2008, partendo una ventina di piante regalate da un cliente. Sul ripido pendio affacciato a Sud, invisibile arrivando all’albergo, Lotte ha realizzato le terrazze collegate da sentieri e scalinate, oggi popolate da oltre 5000 rose di tanti colori e forme, con fragranze diverse, a cespuglio e rampicanti, tappezzanti e ad alberello. Visitare il roseto dell’Urherhof tra luglio e agosto, nel caldo sole che sale sopra le vette delle Dolomiti, è un’emozione a cui non rinunciare.
Le rose si infilano ovunque, enormi e profumatissime, mescolandosi a una varietà di oggetti “riciclati” con arte e fantasia: attrezzi agricoli, panche, botti e bottiglie di vetro, persino vecchie lampadine, stufette di ghisa, molle da materasso, stoviglie di maiolica, paioli da polenta, utensili da falegname… Un mondo di ricordi pieno di rispetto e di amore, che in questo incredibile mare di fiori assume connotazioni da racconto di favole.
E non ci sono solo le rose: Lotte e la sua bella famiglia arricchiscono il roseto anche con le fioriture di erbacee perenni come gli svettanti delphinium blu, le digitali e tante altre fioriture, senza dimenticare i balconi delle camere, incredibilmente ricchi di gerani e surfinie.
Se avrete la fortuna di conversare con Lotte, uscirete dal roseto storditi e stupefatti da tanta bellezza, ma anche toccati dall’amore che la sua creatrice esprime per la natura, “Un grandissimo dono per tutti noi”, afferma, “un dono che richiede molto rispetto e silenzio”.
Info: www.uhrerhof.com